Secondaria

Un punto fermo nell’incertezza

Se qualcuno chiedesse ad un professore se è contento di lavorare da casa penso che la risposta di tutti sarebbe no. È ovvio che io non sia contenta di essere separata dai miei alunni, fare lezione su un pc non ti permette di vedere tante cose sulla base delle quali poi decidi cosa insegnare (i loro occhi mentre spieghi, se cercano di distrarsi, se parlano in cortile della lezione, se ciò di cui parlano tra di loro può trovare una risposta negli autori che posso proporre loro). La prima settimana di fermo didattico è stato ancora più difficile perché dovevamo prendere decisioni, cambiare i programmi, capire in quale direzione procedere senza avere chiarezza su tante cose. A tanta incertezza è venuto in aiuto il fatto che siamo una scuola marianista. Padre Chaminade aveva fatto di tutto per stare con i suoi ragazzi e mostrare loro che la vita ha un senso. Da questo carisma siamo ripartiti e, con gradualità per non sommergere alunni e famiglie con mille proposte, sono nate tante idee nuove. Abbiamo iniziato la didattica online, aumentandola gradualmente; abbiamo imparato nuove modalità didattiche che potessero essere sia efficaci sia di compagnia agli alunni; sono ricominciati i colloqui con i genitori, perché è ancora più forte il desiderio di lavorare insieme e di sostenere le famiglie in questo durissimo e incerto momento; sono ricominciati il corso di latino e di inglese, a cui si è aggiunto il club di lettura, perché la noia si vince con la bellezza non con gli svaghi. Adesso ricomincerà l’aiuto allo studio per gli alunni ed è nata una bacheca di proposte libere dei docenti per le famiglie, perché ognuno possa condividere con gli altri tutto ciò che ha sostenuto il desiderio di bellezza in queste settimane. Chissà quante altre idee nasceranno nei prossimi giorni, ma esse sono il frutto di una comunità educante che per prima sa di aver bisogno di alzare lo sguardo dal virus a Colui che può domare la tempesta, come ci ha testimoniato il papa nella preghiera in piazza San Pietro.

Prof.ssa Paola Merz